Ombre Cinesi

Vi ricordate le discussioni dopo il cineforum? Il cineforum forse non esiste piu' ma discutere può aiutarci a capire.

Tutti giu' dal treno (SKY)

Mentre gli italiani sono comodamente in riposo per ferie al mare o in citta' nei corridoi del potere imperversa una battaglia all'ultimo sangue fra Sky e Rai e cioe' l'uscita dei canali Rai dall'offerta satellitare di Sky. Forse motivi politici , Murdoch il propietario di Sky contro Berlusconi, o forse motivi strategici commerciali nei confronti del digitale terrestre. Qualunque siano le motivazioni chi ci va di mezzo sono gli italiani tutti , pure quelli all'estero.
Queste le parole di Zavoli, presidente della commissione di vigilanza :"Riportare i canali Rai e RaiSat sulla piattaforma Sky credo corrisponda, oltre che alla richiesta di un’utenza sempre più vasta, anche a criteri di utilità imprenditoriale e industriale, considerando che i canali di RaiSat, cancellati dalla programmazione di Sky, non sono più ricevibili altrove. La Rai" - conclude Zavoli - "potendosi mettere nella condizione di ricevere questo invito, darebbe una prova inequivocabile di voler essere, com’è sua prerogativa e dovere, un autentico, reale servizio pubblico".
Il problema riguarda anche tutti quei lavoratori che lavorano in questi servizi. Che fine faranno?


E per finire alcuni dati sulla pubblicita' dal Sole 24 Ore :
da Nielsen Media Research, relativi al periodo gennaio-maggio 2009 : flessione del 16,5% rispetto al 2008 per un giro d'affari complessivo di poco meno di 3,8 miliardi di euro. Il conteggio comprende vecchi e nuovi media (Tv, carta stampata, radio, cinema, affissioni, Internet e pure Transit, la pubblicità su metropolitane, aeroporti, autobus e tram) e ribadisce una tendenza in atto già dal secondo semestre dell'anno scorso. Le aziende stanno spendendo meno in campagne pubblicitarie – il discorso vale anche per la maggior parte dei cosiddetti "big spender", con in testa Wind, Unilever, Vodafone, Ferrero e Volkswagen – e il solo mezzo che dimostra di essere in attivo è il Web, che segna un incremento nei primi cinque mesi del 7,8%. Per Tv e stampa il bilancio è in profondo rosso: -14,8% di entrate per il piccolo schermo (il dato comprende sia i canali generalisti che quelli a pagamento) e -25,1% per quotidiani e periodici.

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